Associazione che si prefigge di promuovere con urgenza la ricerca di un trattamento efficace e di una cura della linfangioleiomiomatosi

nuovo studio su LAM e ST porta possibili nuovi bersagli farmacologi per LAM, ST e Cancro

Pubblicato nuovo studio su LAM e ST che portano a nuovi bersagli farmacologi per LAM e ST e il Cancro

Il 28 febbraio 2016 e' stato pubblicato un nuovo studio sulla rivista scientifica "American Association of Cancer Research". Riguarda la ricerca di una coppia di ricercatori americani, che da molti anni studiano la LAM, presso la Rutgers e la Columbia University. Essi hanno identificato un gene che può fornire un nuovo target per terapie farmacologiche per i tumori che si presentano nella sclerosi tuberosa polmonare e nella LAM.

Questa scoperta può cambiare ciò che era fin ora noto circa la formazione del tumore e contribuire a rallentare o fermare la crescita del tumore, con conseguenti implicazioni più ampie perciò nella ricerca sul cancro.

La sclerosi tuberosa è una malattia rara in cui tumori benigni crescono in diversi organi vitali, tra i quali i polmoni, il cervello, il rene, l'occhio e il cuore. La linfangioleiomiomatosi, in breve chiamata LAM, che può insorgere spontaneamente o come manifestazione polmonare nella sclerosi tuberosa, colpisce donne in età fertile con la formazione di tessuto muscolare anormale che invade i polmoni e le vie respiratorie.

Basandosi su ricerche precedenti i due ricercatori, Kiran Chada, D. Phil. (Oxon.) e Jeanine D'Armiento, MD, PhD hanno dimostrato nel loro studio che il gene HMGA2 e il suo percorso di segnalazione (il percorso d' informazione che inizia l'azione all'interno delle cellule), producono i tumori nel polmone e nei reni di individui con sclerosi tuberosa.

"Il nostro studio del HMGA2, non solo dimostra che l'HMGA2 è necessario per la formazione di tumori, ma la sua assenza ha eliminato completamente le formazioni tumorali in modelli animali di sclerosi tuberosa", ha affermato il dottor Chada, professore di biochimica e biologia molecolare alla Rutgers Robert Wood Johnson Medical School.

Questo studio potrebbe quindi portare a nuovi bersagli farmacologi non soltanto per la LAM e la sclerosi tuberosa ma anche per tanti altri tipi di tumori.